Con le parole di Mariagrazia Semprebon nel suo articolo pubblicato su VeronaGreen, giornale online dedicato interamente al tema della ecosostenibilità:
AUTOSUFFICIENZA POSSIBILE E CONDIVISA
“Ad un’altitudine di 450 metri, ai piedi del Monte Baldo e affacciato sul Lago di Garda, si può trovare un piccolo tesoro: un bosco ostrieto incontaminato di circa tre ettari ed una costruzione in sasso dove si fanno prove di autosufficienza applicata, con l’intento di creare un modello di vita e lavoro che concretizzi una rassicurante alternativa alle criticità del nostro tempo. Il sito è raggiungibile con un fuoristrada, inerpicandosi poi su un breve sentiero: “Le Gilde del bosco” è un ecosistema di persone che, attraverso una nuova economia, mira a raggiungere una autosufficienza possibile e condivisa, che possa essere replicato a sostegno del benessere personale, sociale e ambientale. Il progetto è ancora agli inizi, ma l’obiettivo è ambizioso e poggia su ideali di sovranità alimentare, resilienza, biodiversità e sostenibilità.
Molte sono le attività sperimentali che possono essere svolte da chi è interessato a cimentarsi nella realizzazione di un progetto: cura e raccolta di erbe spontanee ad esempio, o trasformazione dei prodotti della terra, tinture vegetali, cosmetici, arte, ecoartigianato, raccolta funghi, allevamento di lumache, api, asini, capre e galline, attività vivaistiche, sviluppo del turismo, didattica, eventi, benessere a 360°. Purché sia coerente con i principi fondanti e sia legato alla valorizzazione delle risorse del posto, nell’assoluto rispetto della natura e dei suoi sistemi.
Alle Gilde si può trovare anche la possibilità di alloggio temporaneo per chi promuove i progetti.
Chi invece è principalmente interessato a sperimentare uno stile di vita legato alla natura ha la possibilità di curare l’orto, pulire il bosco, tracciare sentieri e swales, ripulire i terrazzamenti per salvare l’uliveto, ideare tecniche semplici per la cura e manutenzione della casa in sasso e per la sua efficienza energetica e funzionale.”
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Ma l’auspicio è che chi trova interesse a questo luogo voglia abbracciare il progetto ALTROVIVERE, consistente nella sperimentazione di una comunità rurale che cerchi di vivere nella pratica quotidiana la società dei nostri sogni.
Perseguiremo l’autosufficienza adottando uno stile di vita fondato sull’economia reale e su valori più aderenti ai bisogni dell’uomo a partire dalla relazione non violenta.
Ognuno parteciperà quando vorrà in base al suo tempo libero, partendo da una base di 50 giorni in un anno. Un percorso di acquisizione di saperi, conoscenza, capacità di relazione, che ci porterà alla costruzione di una possibile alternativa di vita.
Il tragitto e i porti dove approdare sono naturalmente da individuare insieme. Pronti ad aggiustare la rotta in base ai venti e all’equipaggio, partiamo da qui: VADEMECUM (buono per ora!)……..