Definirei l’arte come il massimo contributo all’individualità, nel ruolo di partecipare, nell’espressione di ciò che a tutti è comune. Rende manifesta la spiritualità che ci accomuna e nel contempo crea comunione. E’ un linguaggio infatti, e come tale mette in relazione le persone e ogni cosa.
Ecco perchè non può mancare l’arte nel progetto in corso di Altrovivere, che ha come obiettivo la ricerca di un mondo migliore. Una società migliore e un pianeta in equilibrio non possono che essere il risultato di una diversa relazione tra gli individui, nei modi e nella sostanza, ricorrendo a un nuovo linguaggio che porti alla scoperta e riscoperta di nuovi e vecchi valori.
Ogni sperimentazione che si intraprenda in questa direzione parte da forti motivazioni e idealità, ma porta con sè l’indeterminazione e il rischio dell’oblio. Al contrario, l’arte è un atto immediato e preciso, arriva subito al cuore, rimarrà e svolgerà di continuo la sua funzione. E quando viene ispirata dagli stessi nostri contenuti, ci coinvolge in profondità e non può che diventare un veicolo preferenziale.
La “Gilda dell’arte” nasce per questo.